Verstappen: "La mia difesa? Sarebbe piaciuta a Senna!"
Il pilota della Red Bull continua a non accettare le critiche relative al modo in cui si è difeso dagli attacchi della Ferrari di Kimi Raikkonen in Ungheria: "Lottiamo con la Ferrari, non possiamo lasciare la porta aperta e invitarli ad entrare".
Max Verstappen, Red Bull Racing
Red Bull Content Pool
Max Verstappen ha rispedito al mittente le critiche arrivate dopo il Gran Premio d'Ungheria, al termine del quale è stato accusato di un eccesso di aggressività nel difendere la sua posizione dagli attacchi di Kimi Raikkonen. Anzi, come da protocollo, si è difeso attaccando, spiegando che è lui ad aver rischiato di subire una foratura nel contatto con la Ferrari. E nel farlo, Max ha tirato in ballo nomi storici del Motorsport, a dirla tutta, neanche tanto fuori luogo.
"Ho tirato un bel sospiro di sollievo quando ho sentito che tutto funzionava bene – ha spiegato Verstappen parlando del suo contatto con Raikkonen – perché il rischio di una foratura era elevato, e dopo la corsa abbiamo infatti trovato un bel taglio su una mia gomma posteriore. Non penso di aver fatto nulla di scorretto, stiamo combattendo contro la Ferrari nel Mondiale costruttori, e non si può certo lasciare la porta aperta e…invitarli ad andare. Ed è quello che ha fatto Kimi con me dopo il primo pit-stop. Non siamo piloti della domenica, ma dobbiamo lottare e guadagnare dei punti,e credo che a piloti come Senna e Prost sarebbe piaciuto quello che è stato fatto". E qui chissà cosa penserà il quattro volte campione del Mondo francese, che il duello di domenica scorsa, lo avrà visto…e anche bene!
In merito al contatto con Raikkonen, Max è stato molto chiaro: "Non c'era l'ala anteriore della Ferrari accanto alla mia monoposto…non ho visto nulla di drammatico. Si sa che superare sull’Hungaroring è molto difficile, dopo la mia prima sosta ero con gomme nuove e sono arrivato dietro Kimi,ma non riuscivo a passare. Non ho iniziato a fare cose folli, non ho forzato nelle nelle zone di frenata cercando di passare, perché non c'è possibilità di inventarsi nulla".
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