Vasseur: "Lascio Renault per una divergenza nella gestione del team"
Intervista esclusiva di Motorsport.com con Frederic Vasseur dopo l'annuncio del francese di lasciare il ruolo da Team Principal: "La Renault può puntare al quinto posto nel mondiale Costruttori. Ora mi riposo, poi penserò a cosa fare".
Foto di: XPB Images
Frederic Vasseur non è tipo da mezze misure. Dopo una vita trascorsa immerso nel mondo della corse, con vittorie a raffica in tutte le categorie per monoposto in cui la sua squadra (ASM poi diventata ART) ha militato, è approdato in Formula 1 nel ruolo di team principal di Renault F1 Team.
“Per imparare, ma fare anche a modo mio”, disse poco dopo l’inizio della sua avventura nel team di Enstone esattamente un anno fa.
Ma a due mesi dall’inizio dei primi test 2017, ecco il colpo di scena: Vasseur e la Renault hanno deciso di salutarsi. Alla base di un divorzio arrivato a sorpresa ci sono probabilmente modi differenti di pianificare un futuro che è sempre più vicino.
Vasseur ha detto basta, lasciando il timone della squadra nelle mani di Cyril Abiteboul, sempre più solido alla guida del team francese. A poche ore dall’ufficializzazione del divorzio consensuale con la Renault, Vasseur ha rilasciato un’intervista esclusiva a Motorsport.com, per fare il punto sulle motivazioni che hanno portato alla sua scelta e su cosa lo attende in futuro.
Cosa si può dire circa la tempistica di questa decisione? Essendo così vicina all'inizio della stagione, non sembra essere un passo pianificato…
“Abbiamo avuto un confronto subito dopo il Gran Premio di Abu Dhabi, alla fine della stagione 2016, e abbiamo cercato di comune accordo di trovare il miglior compromesso e la migliore soluzione per garantire una buona pianificazione per le attività della squadra nel 2017. Ho deciso di prendermi due settimane di riposo ed ho preso la mia decisione nei primi giorni di gennaio. Credo che sia stato giusto fermarmi in questo momento”.
C'è stato un motivo particolare che ha contribuito a maturare la decisone di non proseguire il suo rapporto con la Renault F1?
“La ragione è una visione diversa relativa alla gestione della squadra, quindi a questo punto credo che per me fosse corretto lasciare. E lo stesso vale dal punto di vista di Renault F1 Team, perché se si vuole lavorare bene in Formula 1 è indispensabile avere un leader che porta avanti un metodo di lavoro. Se ci sono visioni differenti, il risultato è quello di un rallentamento ed un freno allo sviluppo del lavoro di squadra”.
La Formula 1 è un contesto nel quale la componente politica recita un ruolo di primaria importanza. Quanto ha inciso questo aspetto nella sua decisione?
“Dipende da ciò che si intende quando si parla di politica. Se si tratta di relazionarsi con la FIA e con la FOM, penso che sia abbastanza normale. È lo stesso approccio che si vede in tutte le serie, visto che anche le squadre che sono impegnate ad esempio nel mondo delle gare di durata, come Le Mans, devono negoziare con WEC e l'ACO sui regolamenti. Questi aspetti fanno parte del mondo delle corse automobilistiche. Le ragioni in realtà sono molto più legate alla gestione dell’azienda che alla politica della F.1”.
Vista dall’esterno, non deve essere stato facile decidere di lasciare un progetto dopo averci lavorato a lungo e duramente…
“Sì, è una piccola frustrazione, ma c’è anche la sensazione positiva di aver fatto un buon lavoro su diversi aspetti: in termini di assunzioni, in termini di ristrutturazione della squadra ed anche nella gestione del lavoro in pista. Abbiamo fatto passi avanti importanti nel corso della stagione passata, e in più la squadra potrà contare sul supporto che arriverà da nuovi ingegneri che si aggregheranno al team nel corso delle prossime settimane”.
“Ci sono stati diversi aspetti positivi nella pianificazione della stagione 2017. La cooperazione con le 1.000 persone che lavorano per la squadra Renault F1 per me è stata una bellissima esperienza, e ho avuto la possibilità di vivere e collaborare con una vera e propria squadra corse, apprezzando molto la cooperazione con tanti professionisti. La mia frustrazione è dovuta alla consapevolezza di aver assistito alla costruzione di una nuova casa dalle fondamenta, e di aver lasciato il tutto dopo il primo metro di costruzione. Ma ho preso la mia decisione”.
Che obiettivi si era posto alla vigilia di questo campionato?
“Abbiamo fissato dei traguardi, ed il principale è quello di essere nelle prime cinque posizioni della classifica Costruttori. Credo che sia un target realistico, perché le fondamenta sono solide”.
“Abbiamo assunto molte persone di talento, gente con buona esperienza, e la monoposto 2017 è stata progettata dall’inizio per la power unit Renault, componente da cui ci aspettiamo dei miglioramenti importanti. Ma oggi è difficile sapere dove potremo collocarci con la nostra performance, perché ovviamente non conosciamo il livello dei nostri avversari. I primi riscontri arriveranno dai test di Barcellona, ma ripeto, l’obiettivo è quello di essere nelle prime cinque squadre”.
Cosa ci sarà nel futuro di Frederic Vasseur?
“Non sono troppo preoccupato per il mio futuro. Per prima cosa mi prenderò una settimana di riposo, con la mia famiglia, poi vedrò il da farsi. Ho degli impegni importanti su altri progetti, ma ora non è il momento giusto per pensarci. Voglio chiudere al meglio la mia collaborazione con il team Renault F1 Team, poi penserò al futuro. Ho abbastanza cose da fare, quindi il futuro non sarà un problema”.
Vasseur e la Formula 1: una storia che proseguirà?
“A dire il vero quella che ho fatto finora è stata una buona esperienza, ho imparato molto. Sarò ancora in Formula 1? Non lo so, vedremo. Posso dire che sono stato e sono tuttora un grande appassionato di corse, ed ancora di più di Formula 1…”.
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