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Un dato clamoroso: 700 kg di carico sulla posteriore destra all'Eau Rouge!

La Pirelli è stata criticata per aver adottato pressioni di gonfiaggio esageratamente alte (23,5 Psi dietro e 22 Psi davanti). Si tratta di valori indiscutibilmente molto elevati, ma nella compressione dell'Eau Rouge si sono letti valori di carico mai visti!

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid

Foto di: Daimler AG

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Mercedes logo
Paddy Lowe, Mercedes AMG F1 Executive Director (Technical)
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Daniil Kvyat, Scuderia Toro Rosso STR11 precede Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB12
Il podio (da sx a dx): Daniel Ricciardo, Red Bull Racing, secondo; Nico Rosberg, Mercedes AMG F1, vi
Max Verstappen, Red Bull Racing RB12
Tecnici della Pirelli con i meccanici del Sahara Force India F1 Team

Lewis Hamilton non si è risparmiato nelle critiche alla Pirelli per la pressione di gonfiaggio delle gomme che l’inglese ha giudicato… ridicole. Il leader del mondiale, infatti, ha sottolineato che in carriera non aveva mai corso con pressioni alte come quelle usate nel GP del Belgio (23,5 Psi nel posteriore e 22 Psi all’anteriore), ma i tecnici diretti da Mario Isola hanno tirato un sospiro di sollievo quando hanno visto scendere la bandiera a scacchi sulla Mercedes del vincitore Nico Rosberg.

Su una pista che nella compressione di Eau Rouge e Raidillon imprime sugli pneumatici una forza di 5G era normale che ci potesse essere un po’ di preoccupazione da parte dei fornitori unici di pneumatici, dal momento che si è corso con insolite temperature molto calde che sono arrivate a 37 gradi sull’asfalto della pista belga. Parliamo di valori insoliti per l’appuntamento belga con picchi che non si sono mai toccati in tempi recenti, ma a mancare è stata la variabilità meteo che abitualmente mescola pioggia, nebbia e freddo a schiarite con il sole.

Gli stessi uomini della Pirelli non si nascondono dietro a un dito, ammettendo che i valori di pressione sono stati volutamente alti proprio per salvaguardare la sicurezza. A rimetterci sono state le squadre che meglio sanno portare al limite le prestazioni degli pneumatici: la Mercedes, quindi, è stata la prima della lista. Ma non solo. Potremmo aggiungere alla lista la Red Bull Racing.

Il team di Brackley, perfettamente diretto da Paddy Lowe, non ha perso tempo con la mescola più morbida, la Supersoft, costruendo il successo di Nico Rosberg e la bellissima rimonta di Lewis Hamilton dall’ultima fila al podio con Soft e Medium.

"Si dice che Rosberg abbia vinto una gara facile, ma la gente non ha la minima idea di quanto sia stato difficile gestire le gomme su quel filo del rasoio tra le prestazioni e la durata – ha spiegato Paddy Lowe al collega Adam Cooper - una delle sfide di questo fine settimana è stata gestire la pressione degli pneumatici che sono state molto elevate. È stato un anno fa, che abbiamo avuto dei cedimenti di gomme qui, e questo è stato il motivo che ha reso questo appuntamento del mondiale particolarmente difficile. Non credo che sarà altrettanto critico a Monza".

La Pirelli avrebbe esagerato? Si è mantenuta un margine grande per evitare guai? È molto probabile, ma quando abbiamo appreso che la gomma posteriore destra sarebbe stata sottoposta ad un carico verticale di picco di 700 kg fra Eau Rouge e Raidillon, abbiamo capito quali fossero le preoccupazioni della Casa milanese. Parliamo di un dato impressionante che è del tutto fuori scala rispetto ai valori che si sono registrati nel corso del campionato.

Si tratta di un valore che deve far riflettere chi ha varato il regolamento 2017, visto che è previsto un ulteriore incremento del carico aerodinamico sulle monoposto che saranno dotate di gomme più larghe e tanta downforce in più per abbassare i tempi sul giro di altri quattro/cinque secondi…

 

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