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Rosberg: "Ho capito perché certi cantanti o attori vanno fuori dai binari"

Nico Rosberg ha partecipato al World Economic Forum di Davos: nel suo intervento ha spiegato perché è arrivato al ritiro: "La F.1 chiede il 110% e non c'è più spazio per compromessi se si vuole vincere. Così il resto diventa secondario".

Nico Rosberg

Nico Rosberg

ADAC Motorsport

Nico Rosberg
Nobert Haug, Nico Rosberg
Nico Rosberg
Nico Rosberg
Nico Rosberg
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 festeggia il suo Titolo Mondiale con la moglie Vivian Rosberg e il team
Il terzo classificato Nico Rosberg, Mercedes AMG F1
Second place Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid celebrates his World Championship at the end o
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 with the DHL fastest lap award
Second place Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid celebrates his World Championship at the end o
Second place and new world champion Nico Rosberg, Mercedes AMG Petronas F1 celebrates in parc ferme

A poco più di un mese dall’annuncio del suo addio alla Formula 1, Nico Rosberg ha parlato (in borghese e senza la coppa del Mondiale al seguito) al World Economic Forum di Davos. Un lungo intervento in cui ha spaziato dalla sua carriera, ai motivi del ritiro, per concludere con quelli che sono i suoi piani nel breve periodo.

E’ stato un Rosberg molto sereno quello apparso in Svizzera, che non ci sta di certo a recitare il ruolo del baby-pensionato, anche perché "...la vita ha molto più da offrire che non solamente girare in tondo sulle piste".

"Quando ci si cimenta nello sport professionale ai massimi livelli è indispensabile dare il 110 per cento, perché questo è richiesto – ha spiegato Nico - non c'è più spazio per compromessi se si vuole vincere. Tutto il resto è secondario e così diventa un obbligo mettere in secondo piano anche la famiglia, ed io ho una figlia di un anno e mezzo, così come gli amici ed altri progetti della vita quotidiana. Tutto finisce molto, molto indietro".

"Credo ci sia un tempo per ogni cosa, e trovo che la vita ad un certo punto possa offrire altro che non sia solo girare su una pista. Voglio affrontare nuove sfide, così come avere più tempo per la famiglia, più tempo per gli amici e avere il controllo di tutta la mia vita. Ora ho questa libertà, e per esempio sono tornato a sciare! Non lo avevo fatto negli ultimi 11 anni perché il mio contratto di pilota me lo vietava".

Rosberg ha confermato di guardare al futuro, ma senza dimenticare ciò che la Formula 1 gli ha permesso di avere.
"Una delle strade che voglio intraprendere è quella di dare qualcosa in cambio – ha confermato Nico - trovare qualcosa che tocchi il mio cuore. Ho intenzione di esplorare diverse vie, di recarmi in Germania a visitare dei bambini che sono veramente molto malati, voglio essere utile, regalargli qualcosa che non possano dimenticare".

Nico continuerà ad essere un ambasciatore della Mercedes, ma ha anche accennato ad alcune iniziative professionali:
"Devo mantenere una mente aperta sul mio futuro. L'energia rinnovabile è una cosa che mi potrebbe interessare. Ci sono tante possibilità, come ad esempio le auto elettriche. Recentemente in Svizzera ho preso un taxi ed era una Tesla, mi ha impressionato vedere i progressi che sono stati fatti in questo settore".

Rosberg ha anche rivelato come i suoi studi di filosofia gli siano tornati utili quando si è trovato in un periodo di grande stress nel finale di stagione:
"Credo sia lo stesso per gli attori, per i cantanti ed anche per i politici. Credo che sia una sfida, perché quando si sale su un piedistallo, e si è osservati da tante persone in tutto il mondo, a volte può diventare tutto più difficile, più complicato. Forse è per questo che capita di vedere cantanti o attori andare un po’ fuori dai binari. Non credo ci sia una formula per affrontare queste situazioni, ognuno ha la sua strada. Io ho lottato, trovando un mio equilibrio, e gli studi di filosofia mi sono serviti".

"E’ stato un enorme vantaggio sapere che ogni piccolo problema, ogni momento di sofferenza o anche ogni dubbio che ho avuto, è stato già vissuto in passato da altre persone. Nessuno ha trovato una soluzione, ma l’indicazione è quella di imparare a porsi delle domande: perché sono geloso, perché sono io ora arrabbiato, perché ho paura, perché sono nervoso. Non si possono annullare queste emozioni, ma è possibile cambiare il modo di agire una volta che le viviamo, capendo cosa le determinano, e partendo da questo punto gestire al meglio le situazioni. E’ incredibile il beneficio che può averne la vita".

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