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Retroscena Red Bull: c'era una strategia per non andare in Bahrain?

La Red Bull avrebbe un sistema di simulazione con un banco climatico che permette di ottimizzare i radiatori: la squadra di Milton Keynes vorrebbe mantenere questo vantaggio, impendendo agli altri top team di girare con le F.1 2017 al caldo.

Pierre Gasly, Red Bull Racing RB12 Test Driver

Foto di: XPB Images

Red Bull Racing RB12
Adrian Newey, Capo ufficio tecnico Red Bull Racing
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB12
Max Verstappen, Red Bull Racing RB12
Max Verstappen, Red Bull Racing RB12

In Formula 1 difficilmente accade qualcosa per caso. E davanti alla forte presa di posizione della Red Bull in merito alla possibilità che fosse scelta la pista di Al Sakhir, in Bahrain, come sede dei test invernali, c’è chi si è insospettito.

Possibile che la Red Bull abbia a cuore l’impatto dei costi legati alle prove invernali sui budget dei piccoli team? E alla fine la sede rimarrà quella tradizionale di Barcellona, vista l’opposizione delle squadre minori e proprio della Red Bull.

La storia che gira nel paddock sembra sia legata ad una questione di… temperature. A Milton Keynes dispongono di un sofisticato banco climatico che permette di verificare anche i dati relativi alle temperature d’esercizio della monoposto (in questo caso la vettura 2017) e di varie componenti.

Una possibilità che consente di ottimizzare le masse radianti (Adrian Newey cerca sempre di estremizzare l'impianto di raffreddamento) grazie al sistema di simulazione che permette di verificare condizioni ambientali al limute.

La Red Bull è perfettamente conscia di questo vantaggio, ed ovviamente ha remato contro la possibilità di andare in Bahrain per i test invernali, per non permettere ai rivali diretti di controllare sul campo l’efficienza delle vetture in condizioni di pista e ambiente molto calde prima del via della stagione.

A questo scenario se ne aggiunge un altro, altrettanto interessante, perché la Red Bull ha girato la scorsa settimana ad Abu Dhabi per tre giorni, completando con Pierre Gasly al volante le prove pianificate da tempo con la Pirelli per lo sviluppo degli pneumatici larghi 2017.

Test che la Red Bull sosterrà ancora sul tracciato mediorientale per altri due giorni ad inizio novembre (sempre con la monoposto 2015 modificata) per poi lasciare il posto (per altre due giornate) alla Ferrari.

Curiosamente i tempi sul giro realizzati la scorsa settimana da Gasly sono stati piuttosto alti, al punto che c’è chi ha ipotizzato la volontà di nascondere il più possibile la sua performance...

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