Palmer ha rischiato i piedi nel crash finale a Sainte Devote!
Jolyon Palmer ha perso il controllo della Renault R.S.16 durante il settimo giro, quando la gara era appena partita dal regime di Safety car. Ecco come si è conciata la sua scocca nella parte anteriore che è stata divelta contro i rail.
Foto di: XPB Images
Brutto spavento per Jolyon Palmer. L’inglese ha sbattuto con la Renault R.S.16 ancora prima che il GP di Monaco prendesse effettivamente il via, visto che è finito contro le barriere del rettilineo d’arrivo nel corso del settimo giro, quando la gara era era appena ripartita dal regime di safety car.
Ho perso la macchina sulla riga bianca
“Non c’era trazione – ha spiegato Palmer - dopo il periodo trascorso dietro alla safety-car e mi sono lasciato sorprendere. Ho pattinato mentre stavo inserendo la quinta marcia passando su una linea bianca. Non ho potuto farci niente: ero solo il passeggero di una monopostoo che è volata dritta verso il muro. Sapevamo, ovviamente, che queste aree verniciate sono particolarmente scivolose, ma ce ne sono ovunque qui a Montecarlo. Sono deluso, perché adoro questo circuito che mi ha regalato soddisfazioni in passato. Ma penso già al Canada per lasciarmi alle spalle questo week-end. Dobbiamo proiettarci sulla prossima gara, sperando in un risultato migliore”.
Jolyon minimizza il crash che poteva avere effetti terribili per il giovane pilota della squadra di Enstone: le immagini televisive, infatti, ci hanno negato la possibilità di vedere dove l’ex campione della GP2 ha finito la sua folle corsa.
La scocca si è sventrata nella parte anteriore
Motorsport.com, invece, vi mostra che Palmer si è schiantato alla fine della via di fuga della curva Sainte Devote ancora con una certa velocità visto che nell’ultimo impatto si è infilato nelle protezioni di plastica prima di rimbalzare indietro e dare modo ai soccorsi di agire immediatamente.
La scocca della Renault si è sventrata nella parte anteriore dopo che la parte deformabile del muso aveva assorbito il primo impatto contro i rail del rettilineo. Palmer ha perso il controllo della vettura dopo un cambio marcia sulle righe bianche della segnaletica stradale che sono scivolosissime.
Hanno funzionato bene i cavi delle ruote
Ha urtato sul lato sinistro e per la forza centrifuga ha strisciato lungo le barriere disintegrando la parte anteriore del telaio prima di sbattere frontalmente nelle protezioni di Sainte Devote. Va detto che la R.S.16 ha rivelato una robustezza invidiabile, considerato il fatto che il telaio è stato aperto come una scatoletta di tonno fino all’attacco del braccio posteriore della sospensione anteriore, tranciando di netto il rinvio del piantone delle sterzo e portando via tutto quello che c’era davanti. Hanno svolto un ottimo lavoro i cavi di ritenzione delle ruote che non sono volate via, ma hanno fatto da “cuscinetto” nei ripetuti crash.
Una monoposto è studiata per assicurare la massima protezione nel primo impatto (si effettua il crash test di omologazione) e diventa più vulnerabile negli eventuali urti successivi.
Jolyon è in dubbio nel team
Palmer, infatti, ha rischiato l’incolumità delle gambe ed è stato bravo a ritrarre, per quello che ha potuto, gli arti in modo da limitare gli effetti dell’ultimo impatto che poteva essere il più drammatico. Il britannico, per fortuna, è uscito dall’abitacolo con i suoi mezzi risultando del tutto incolume. L’errore in gara, è quello per il quale gli si possono attribuire meno responsabilità, è arrivato dopo i due dei giorni precedenti: aveva toccato le barriere a Massenet al giovedì e all’uscita della chicane delle Piscine al sabato. Il suo futuro nel team Renault è sempre più precario. Dovrà regalare alla squadra una bella prestazione in Canada per riscattare un GP di Monaco da dimenticare…
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