Gené: "La F.1 deve decidere se vuole l'ibrido o gare più spettacolari!"
Motorsport.com ha incontrato a Fiorano Marc Gené, tester al simulatore Ferrari che ha parlato della recente introduzione delle nuove tecnologie nel mondo del Motorsport. "Nel WEC l'ibrido va bene, la F.1 deve decidere se vuole gare più spettacolari!".
Marc Gene, Ferrari Test Driver
XPB Images
La tecnologia ibrida ed elettrica si sta facendo sempre più largo nel mondo del Motorsport, soprattutto nelle ultime stagioni, con la nascita della Formula E e con l'introduzione delle power unit in Formula 1 e nel World Endurance Championship.
Di questo momento di transizione del Motorsport ne abbiamo parlato con Marc Gené, tester al simulatore della Ferrari. Il pilota spagnolo si è concesso ai microfoni di Motorsport.com parlando di nuove tecnologie nel Motorsport, della sua esperienza come pilota nel WEC con Peugeot e Audi, ma anche dell'attuale situazione tecnica della Formula 1.
Marc, cosa pensi dell'introduzione della tecnologia elettrica attualmente impiegata nel Motorsport?
“Al momento però la tecnologia non è ancora così avanzata da permettere di sostenere una gara intera. In Formula E abbiamo il cambio della vettura a metà corsa, la tecnologia non supporta ancora una vettura da gara per l'intera durata della competizione. A oggi la tecnologia migliore è la ibrida. E' quella del presente e credo anche quella dei prossimi anni. Basti vedere la direzione presa dalla Formula 1 e dal World Endurance Championship".
"Quella tecnologia funziona molto bene. E' incredibile come un motore 1.6 possa sprigionare una potenza del genere in F.1. Sulle stradali credo che l'ibrido e il plug-in sia la strada più percorribile attualmente. La vettura 100% elettrica funziona bene, ma non ci sono le infrastrutture. Nei paesi sono assenti, in città ci sono, ma sono ancora insufficienti. Le vetture 'full electric' di serie e da corsa non sono la scelta ottimale. Ancora non ci siamo".
La vettura elettrica può però essere considerata una vera e propria macchina da corsa?
"Sì, e posso parlare per esperienza. Quando ho corso con Peugeot alla 24 di Le Mans avevamo un propulsore diesel. All'inizio pensavo che non avremmo fatto assolutamente nulla, perché la tipologia di alimentazione non sembrava per nulla adatta alle competizioni. Poi ti rendi conto che il rumore, anche se viene cercato e amato da noi piloti, non è un gran problema se manca. La Peugeot non faceva quasi rumore, sentivi turbo, i fruscii aerodinamici e altre piccole cose".
"L'importante è che sia una vettura potente e prestazionale, poco importa come viene alimentata e il rumore che fa. Ad alcuni mancherà il rumore dei motori V12, V10, V8. Dobbiamo considerare che le vetture elettriche hanno un'accelerazione anche migliore rispetto alle altre. Sarà sportiva eccome".
Quando sei passato all'Audi hai avuto a disposizione una LMP1 ibrida. Come hai dovuto cambiare il tuo modo di guida?
"Al passaggio da Peugeot ad Audi ho dovuto cambiarlo eccome. Sono passato da avere una propulsione diesel a una ibrida. Dovevo controllare in maniera certosina l'energia a disposizione nel corso del giro. Ero in Audi nel 2014. Al primo anno delle power unit in F.1 ho spiegato come gestivamo noi l'energia nel corso della 24 Ore. Oggi invece i piloti non gestiscono più l'energia in prima persona, c'è chi lo fa per loro. Per cui come si utilizza l'energia a disposizione nel giro non è più il pilota a deciderlo".
A oggi qual è il miglior metodo per risparmiare energia nelle vetture Motorsport odierne?
"Ora il miglior modo di risparmiare energia, qualora un pilota fosse in difficoltà, è utilizzare il veleggiamento prima di una frenata, ossia sollevare il piede dall'acceleratore qualche decina di metri prima del punto di staccata e far rallentare dolcemente la vettura. Il risparmi è in ingresso curva, non in accelerazione quando si è in uscita. Qui si ha un buon risparmio, anche considerando il poco tempo che si perde in termini cronometrici. Il problema è che, quando te lo chiedono via radio e sei in lotta con un altro pilota, odi questo messaggio. Non sai se l'avversario sia messo nella medesima situazione e quindi è davvero difficile mantenere i nervi saldi. Ti viene da dire 'ma come faccio ad alzare il piede dall'acceleratore 30 metri prima del punto di staccata?', e in quel momento devi avere un bel sangue freddo".
Ci puoi indicare il profilo del pilota del futuro?
"Credo che le poche prove e il tanto tempo al simulatore sia la chiave. Nel senso che i giovani piloti saranno molto legati al simulatore e multitasking. Faranno meno fatica a fare tante cose diverse. Guidare, spostare i manettini, parlare con i box... Forse i prossimi piloti dovranno saper gestire l'energia. E non parlo solo del motore, ma anche delle gomme, delle componenti”.
Credi che questa possa essere la strada giusta per la F.1?
“Secondo me questa può essere una direzione ideale per il WEC, ma la Formula 1 si deve interrogare su questo aspetto. Vogliamo ancora che si debbano gestire così tante cose o vogliamo vedere i piloti che spingono al 100% per tutta la gara? Vogliamo una gara 'esplosiva' e spettacolare? La F.1 deve decidere".
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.
Top Comments