Martin Whitmarsh ha scagionato la Bridgestone per l'uscita di pista che è costata il secondo a Lewis Hamilton a due giri dalla fine del Gp di Spagna.
“Tutte le parti della sospensione anteriore sono state spedite a Woking e abbiamo effettuato i controlli alla presenza di un uomo Bridgestone. Noi non crediamo che l'incidente sia stato causato da una foratura o dal cedimento del pneumatico. Dalle analisi che abbiamo eseguito sembra che il problema abbia riguardato il cerchio. E quello è il particolare che è ancora sotto inchiesta. Potrebbe essersi rotto per un detrito o per un fenomeno di deformazione, ma anche per un problema di tenuta di un dado della ruota consentendogli una certa flessione. Non è da escludere quindi che ci sia stato un errore umano a causare l'uscita di Lewis”.
Hamilton non ha potuto evitare di sbattere contro le barriere per cui è più difficile stabilire con certezza il motivo che ha generato il crash. Sta di fatto che per la McLaren si è ripetuto proprio a Barcellona un caso analogo che aveva visto Heikki Kovalainen protagonista di una brutta uscita di pista nel 2008: il finlandese era finito quasi frontalmente contro le barriere con la sua McLaren priva di controllo.
Il Gp di Spagna è stato tribolato anche per il leader del mondiale Jenson Button: l'inglese ha dovuto fare i conti con un problema elettrico che lo ha privato del display sul volante computer. I tecnici del muretto grazie alla telemetria hanno potuto verificare che le funzioni associate ai pulsanti e ai manettini erano attive.
Il pilota ha quindi dovuto guidare ad orecchio e nel pit stop è ripartito con un regime di rotazione troppo elevato che lo ha fatto patinare. Il fatto che Jenson abbia perso la posizione ai danni di Schumacher proprio all'uscita delle corsia box, non è da imputare quindi né al pilota, né ai meccanici impegnati al pit.
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