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Crash test: il musetto e il telaio si omologano con prove separate

La FIA ha mantenuto inalterati i valori per lo schiacciamento del naso, mentre ha inasprito fino a 360kN i carichi che dovrà sopportare la scocca. Force India, Toro Rosso e Haas hanno già i telai omologati, la Ferrari punta su un muso più estremo.

Frontal crash test

Frontal crash test

Giorgio Piola

Jolyon Palmer, Renault Sport F1 Team RS16 va a sbattere durante la gara
Jolyon Palmer, Renault Sport F1 Team RS16 va a sbattere durante la gara
Jolyon Palmer, Renault Sport F1 Team RS16 va a sbattere durante la gara
Jolyon Palmer, Renault Sport F1 Team RS16 va a sbattere durante la gara

Tre squadre hanno già superato i crash test per cui hanno ottenuto l’omologazione del telaio 2017 da parte della FIA: Toro Rosso, Force India e Haas hanno raggiunto un risultato importante perché la Federazione Internazionale quest’anno ha cambiato in modo significativo il test frontale che è sempre il più difficile da superare.

Con l’introduzione delle monoposto con le gomme larghe che saranno caratterizzate dal sensibile incremento di carico aerodinamico, il dipartimento della sicurezza della FIA ha deciso di modificare le modalità per la prova di crash frontale visto che si avranno velocità in curva stimate in 40 km/h in più.

L’omologazione, infatti, avverrà adesso con due prove ben distinte e separate: nella prima è possibile sottoporre a crash solo il musetto senza che sia montato alla scocca. Questa prova si effettua con gli stessi parametri dello scorso anno, mentre il secondo e più impegnativo test riguarda il telaio che dovrà resistere a maggiori sforzi.

Si ricorderà che al GP di Monaco disputato sotto alla pioggia, Jolyon Palmer con la Renault R.S.16 aveva sbattuto contro le barriere del rettilineo dopo aver fatto aquaplaning e successivamente era andato a schiantarsi contro le protezioni di Sainte Devote quando aveva già il muso a penzoloni. Nel secondo impatto si era rotto il piantone dello sterzo dopo che la scocca si era aperta!

La FIA, quindi, non volendo correre rischi ha giustamente aggiornato i valori per superare le prove di crash frontale.

Una piastra di alluminio di 50 mm deve essere collegata alla paratia anteriore della cellula di sopravvivenza attraverso i punti di fissaggio della struttura di assorbimento d’urto. Posteriormente la scocca viene fissata al carrello negli attacchi del motore, ma non in modo tale da aumentare la sua resistenza all'urto. Il serbatoio del carburante deve essere montato e riempito di acqua, mentre un manichino del peso di almeno 75 kg dovrà essere sistemato nell’abitacolo e dovrà essere dotato di cinture di sicurezza.

Il peso totale del carrello e della struttura di prova che comprende il telaio è fissato in 900 kg mentre la velocità d’impatto non dovrà essere inferiore a 15 metri al secondo. La scocca subirà un crash contro sei coni metallici che avranno uno schiacciamento programmato di 60kN, mentre il telaio dovrà reggere un impatto di 360kN senza riportare alcun danno alla cellula di sopravvivenza e agli attacchi delle cinture di sicurezza.

È interessante notare che la Haas ha dichiarato di avere superato tutte le prove del suo telaio (che è sostanzialmente simile a quello della Ferrari), mentre la squadra del Cavallino non ha ancora ultimato il crash frontale del musetto. Stando alle indiscrezioni sulla 668 verrà montato un “naso” più spinto di quanto non sia quello della macchina italo-americana che nasce anche quest’anno dalla collaborazione fra i tecnici di Maranello e quelli della Dallara.

L’ultimo crash della Rossa, infatti, è previsto in settimana…

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