C'è la Formula E fra le molte opzioni di Miguel Molina

Miguel Molina, un pilota dimostratosi capace di viaggiare spesso al vertice in diversi appuntamenti del Deutsche Tourenwagen Masters, ha affermato di essere stato “in contatto con diversi campionati" dopo aver smarrito la possibilità di guidare ancora un’Audi della categoria al termine della stagione 2016.

Il driver spagnolo, che ha vinto tre gare del DTM durante la sua avventura come conduttore ufficiale della Casa di Ingolstadt nella serie tedesca Turismo, non è stato infatti confermato dal costruttore tedesco nel quadro del “taglio” di abitacoli a sei vetture per ogni marca iscritta che verrà effettuato nel 2017 e ora sta valutando quale sarà il prossimo passo nella sua carriera.

"Ci sono diverse opzioni", ha raccontato il 27enne iberico alla redazione di Motorsport.com. “Abbiamo bisogno di analizzare quelle che meglio si adattano al mio stile di guida e il tipo di macchina. Ma è ancora presto per decidere”.

"Sto valutando dove potrei continuare ad essere competitivo, ed è un’operazione per la quale ci vorrà un po’ di tempo. Abbiamo avuto pour parler con gli organizzatori di parecchi campionati e spero che ci sia una decisione finale al più presto".

“Front runner” della Formula Renault 3.5 prima del suo passaggio nel Deutsche Tourenwagen Masteres, Molina ammette che un ritorno alla monoposto potrebbe essere una delle possibilità, con la serie di Formula E saldamente nel radar dello spagnolo. 

"La serie ‘full electric’ potrebbe essere un’opzione seria, ma il campionato 2016-2017 è già in corso, quindi sarà difficile ottenere un sedile in questa stagione. Però, non lo escludo nemmeno...”.

"Ho già detto in precedenza di avere avuto qualche possibilità di essere in Formula E già in questa stagione, ma ero sotto contratto con l’Audi Sport e non ho potuto concedermi un cambiamento così radicale. Quindi potrebbe essere un'opzione, ma non per quest'anno, perché il mercato piloti si è già chiuso", ha concluso Miguel.

L’uscita dal DTM? "Un peccato..."

Miguel Molina ha espresso rammarico per il fatto di essere stato costretto ad abbandonare il DTM dopo ben sette stagioni, ma ha aggiunto che la novità non è stata una sorpresa enorme per lui, visti i problemi della casa madre dell’Audi, il Volkswagen Group.

"Questa triste eventualità si è verificata perché il gruppo non era nella situazione migliore. Hanno cassato in primo luogo il progetto WEC dell’Audi, dopodiché la VW ha deciso di chiudere ufficialmente anche l’impegno nel WRC...”.

"Sapevamo che avremmo vissuto tempi duri per un paio d’anni considerato tutto ciò che è accaduto nel mondo e che la sicurezza di un posto non sarebbe stata garantita”.

"Il mio contratto sarebbe comunque scaduto quest'anno, c'era una ristrutturazione in atto in seno all’Audi Sport ed è fatalmente venuto il mio turno, semplicemente com’è accaduto in passato ad altri piloti in altri anni. Questa volta è toccato a me lasciare (una delle RS5 DTM ufficiali, ndr) a causa della coincidenza che stava finendo il mio contratto e perché c'erano altri piloti che avevano contratti validi per ulteriori programmi”.

Benché il suo 13esimo posto finale nella graduatoria 2016 della serie teutonica sia di tre posizioni inferiore in classifica al proprio primato personale nel DTM, Molina ritiene che la scorsa stagione sia stata la sua migliore nella specialità. 

"È un peccato dare forfait a questo punto perché penso che, da un punto di vista del livello delle prestazioni, sia stata una grande annata, la migliore che ho avuto nel Turismo tedesco".

In ogni caso, lo spagnolo calcola che il taglio di macchine applicato nel DTM da 24 a 18 concorrenti sia pienamente giustificato: "Penso che, finché si riesce a mantenere vivo il campionato, tutti i cambiamenti siano importanti e utili. Il DTM è un torneo molto competitivo, in cui i costi sono molto elevati, e che quello adottato è un modo come un altro per ridurli”.

"È evidente che avere appena diciotto macchine in pista non sia l’ideale, ma se l'obiettivo è quello di aiutare il campionato, mantenendo contemporaneamente un alto livello di competitività, ogni misura sia positiva", ha argomentato Miguel.