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Intervista

Dakar, Kolomy: "A 20 all'ora per non fermarci in ps"

Il ceco con il Tatra spiega le sue disavventure: un sensore ha mandato in protezione in motore

#506 Tatra: Martin Kolomy, Rene Kilian, David Kilian

Foto di: willyweyens.com

#506 Tatra: Martin Kolomy, Rene Kilian, David Kilian
#506 Tatra: Martin Kolomy, Rene Kilian, David Kilian
#506 Tatra: Martin Kolomy, Rene Kilian, David Kilian

Per Martin Kolomy questa è la settima Dakar: con il suo camion Tatra il ceco è partito nel migliore dei modi in questa edizione 2016: in testa nella prima tappa lunga di questa Dakar, e primo in classifica assoluta, poi settimo e ancora secondo assoluto, prima di scendere ancora al sesto posto.
“Credo molto nel camion Tatra quest'anno perché è il tipo di mezzo che piace a me: è veloce, così posso andare veloce e direi che i risultati ottenuti fino ad oggi lo dimostrano. Stiamo andando bene e continueremo così anche nelle prossime speciali, di qualsiasi tipo esse siano”.

Kolomy è sicuro di sé: il gigante ceco sorride mentre spiega questa gara che in effetti ha poco a che fare con una vera Dakar...
”E' vero, ovviamente questa non è una vera Dakar, ma a me piacciono tutte e due, la vera Dakar e anche una gara in stile rally com'è questa. Io amo i rally, ma mi alleno spesso in Africa, nel deserto, sulle dune. È per quello che non vedo l'ora che arrivino le speciali nel deserto. A me non interessa se le speciali siano veloci, lente, con sabbia, sassi o montagna, mi basta che ci sia da correre!”.

E racconta poi le sue esperienze in pista, sui circuiti, con il team Buggyra:
“Ho corso anche in Cina e ho vinto il campionato. Io sono pronto a correre ovunque e con qualsiasi mezzo: datemi un volante, perché a dare il gas ci penso io”.

Martin Kolomy ha l'orecchio sinistro fasciato, che cosa è successo?
“Mi è venuta un'infezione e mi hanno dovuto incidere. Per questo ho una fasciatura vistosa, il problema è che quando indosso il casco mi dà un po' di fastidio, mi fa male. Allora ieri, prima di partire per la speciale ho fatto modifica al casco. Ho tolto la cuffia di sinistra dell’interfono che mi sbatteva proprio sulla ferita. Però il co-pilota lo sentivo lo stesso – ride – solo dall'orecchio destro”.

La tappa marathon com'è andata per il vostro Tatra Buggyra?
“Questa non è la mia prima Dakar e so bene che nelle tappe marahon bisogna fare grande attenzione. Così nella prima parte della marathon abbiamo guidato all'80% delle nostre possibilità, risparmiando il camion. Abbiamo però avuto un problema: un sensore di sicurezza ci ha fatto perdere potenza: il camion con l'acceleratore a tavoletta andava a 20 all'ora. Avrei potuto fermarmi per riparare il problema, ma non volevo farlo. Abbiamo calcolato con il mio equipaggio che se ci fossimo fermati avremmo perso 10 minuti, invece, andando piano, in alcuni tratti della speciale alla fine abbiamo perso qualche minuto in meno. E' stato solo buffo perché negli ultimi 200 metri di speciale abbiamo avuto di nuovo il calo di potenza e abbiamo rallentato, di botto, fin quasi a fermarci. Stacey era dietro di noi e ci ha superato in volata, guardandoci dal finestrino come se fossimo impazziti di colpo!”.

Quanti cavalli ha il vostro camion?
“Sono 870…”.

E quanti ne avete persi in altitudine?
“Almeno 400!”.

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