Dakar, Bianchi difende la Honda: "Non abbiamo provato a fare i furbi"
Il grande capo dello squadrone HRC non dice se ritiene giusta o meno la penalità di un'ora che è costata la vittoria a Barreda, ma spiega che si è trattato di un'incomprensione al briefing. Per il resto elogia il suo team e i suoi piloti.
Paulo Goncalves, Monster Energy Honda Team
Elisabetta Caracciolo
Honda HRC Rally si ritrova per una grande cena alla fine della 39esima edizione della Dakar. Una gara che lascerà grossi strascichi per decisioni prese dalla direzione gara, in collaborazione con ASO, che hanno falsato moltissimo purtroppo la classifica.
Honda ha sicuramente commesso una leggerezza, ma la cosa non è stata gestita in maniera professionale dalla giuria e dalla direzione gara e non esiste nessun articolo che spieghi con esattezza cosa si può e non si può fare nel corso di una neutralizzazione, e ancora meno esiste una lista di penalità in cui rientri questo "delitto".
Se la pena sia un'ora, o tre, o dieci, non lo sa nessuno. Tutto viene applicato in modo arbitrario dalla giuria che non è tenuta a darne avviso al colpevole o al penalizzato. Difficile quindi appellarsi quando non esiste neanche un pezzo di carta a cui far riferimento, o un articolo contro il quale far ricorso, o una decisione di giuria scritta da impugnare.
Ma è arrivata l'ora di gettarsi tutto alle spalle e di guardare avanti, perchè ormai se il reclamo andrà avanti, a gara ormai finita, sarà solo a livello legale. Con il General Manager, Martino Bianchi, invece, è ora di parlare di bilanci e di programmi.
Prima di tutto, al di là di quello che è accaduto, ti è piaciuta questa gara?
"Su 12 tappe ne abbiamo fatte, reali, nove perchè due sono state cancellate e due sono state tagliate per metà, e quindi il totale fa tre tappe in meno. E già 12 erano meno del solito, visto che negli ultimi anni la gara si è svolta su 13, o 14 tappe. Il fattore meteo è stato micidiale, non si può andare in Bolivia sapendo già che prenderemo un sacco di pioggia e troveremo tanta acqua sul terreno. Personalmente la gara non mi è piaciuta, chilometri e chilometri di trasferimento...Mi chiedo, ma che senso ha che i piloti facciano tanti chilometri di asfalto per poi fare delle speciali corte?".
Il lavoro di Marc Coma, la direzione che ha intrapreso, ti piace?
"Coma ha fatto un buon lavoro, perchè c'è da dire che alcune tappe erano molto complicate, diciamo almeno 4 su 12, anche se all'inizio sulla carta erano almeno 6 su 12 poi sono state tolte la marathon intera, la Belen-Belen, la sesta tappa...Il cambiamento nella navigazione con l'avvento dei WPC mi piace, è stata una bella idea. E' interessante, oggi si naviga di più. E funziona l'idea perchè in una delle tappe in cui si navigava il nostro Joan Barreda ha dato venti minuti al secondo, e in un'altra tappa gliene ha dati altri 20".
Quindi la squadra ha fatto un bel lavoro?
"Noi abbiamo fatto una bella gara, la moto è perfetta, è diventata affidabile e non abbiamo avuto un solo problema: l'unico ritiro è stato quello di Ricky Brabec che è caduto, ha bucato il radiatore, ha perso tutta l'acqua e ha fatto tutta la tappa senz'acqua, bruciando il motore alla fine. I piloti sono cresciuti tantissimo perchè se si guardano i tempi delle speciali e si fa la somma oggi i piloti Honda sarebbero primo, secondo, quarto e sesto e dalla tappa di riposo in poi abbiamo vinto quasi tutte le speciali, dimostrando che non avevamo mollato. Poi sicuramente la squadra che era ripartita a maggio, da zero... deve ancora crescere molto".
E a questo punto apriamo il capitolo penalità...
"A chi dice che nella quarta tappa abbiamo voluto fare i furbi e imbrogliare, voglio rispondere chiaramente che non è vero. Noi abbiamo interpretato male il briefing della sera prima e abbiamo pensato che ci fosse un refueling alla neutralizzazione. Non si deve pensare che Honda abbia voluto imbrogliare, partire più leggera e correre con meno litri nel serbatoio nella prima parte della speciale, questo ci tengo a dirlo. Ho letto articoli in cui si dice 'Honda cheating..' che significa Honda fedifraga, imbrogliona, perchè volevamo stare più leggeri e fare benzina dopo, ma non è così. Al CP1 dove c'era la benzina fornita a tutte le moto i nostri piloti hanno messo quei litri che ritenevano necessari per arrivare".
Parliamo a questo punto di futuro...
"Il futuro prevede un buono sviluppo della moto, ma poco perchè va già benissimo. Nakamoto, il boss Honda, ha detto che bisogna investire ma non in modo eccessivo, mentre investiremo di più nella struttura, nella squadra, per potenziarla, e faremo il Mondiale FIM probabilmente con Benavides e Goncalves, sperando che Kevin sistemi il polso. Metteremo a punto quelle cosine che non sono andate bene, la logistica, la struttura appunto. Piccoli miglioramenti, siamo giovani e dobbiamo mettere a posto un po' di cose".
Barreda cosa farà?
"Barreda ha un suo programma, perchè lui è come un cavallo di razza, a cui vanno tenute le briglie corte per tutto l'anno per poi lasciarlo libero sulla Dakar, quindi farà alcune gare, come nel 2016, tipo Baja Aragon, Vegas to Reno, magari ancora la Cina che è servita molto per far pratica nella navigazione".
Quindi sono confermati tutti i piloti?
"Non lo so dire adesso. Sicuramente Goncalves, Benavides e Barreda sì, ci piacciono molto Brabec e Michael Metge quindi parleremo ancora con loro per vedere. Il team è abbastanza consolidato su questi cinque piloti che hanno fatto vedere che c'era una bella amalgama. I meccanici sono stati spettacolari, hanno fatto un lavoro incredibile, ma tutta la squadra in effetti ha fatto un lavoro incredibile. E' stata una Dakar dura, per l'assistenza forse più dei piloti, perchè è stata massacrante. Ci sono stati giorni in cui si è guidato per 12 ore, per poi dormire 4 ore e poi guidare ancora 12 ore al giorno, durissima. Ma noi andiamo avanti!"
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